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Metodo Menicucci

La Tecnica di Affondo, ovvero TdA, come viene per comodità definita dopo la stampa del mio trattato di canto “SCUOLA DI CANTO lirico e moderno” – ed. Omega – Torino – 2002, che ha proprio come sottotitolo “indagine sulla Tecnica di Affondo: da Mario Del Monaco ad Andrea Bocelli”, è una meccanica di emissione vocale atletica, che estrae da ogni laringe il meglio ed il massimo di quello che la laringe è programmata per produrre, ove per “meglio” è da intendersi la ricchezza, la morbidezza e la profondità della voce, mentre per “massimo” vanno intesi tutti i parametri relativi al volume, alla duttilità, alla uniformità, alla coerenza, alla estensione ed alla gestione dei registri di ogni voce professionale.

“…è una meccanica di emissione vocale atletica, che estrae da ogni laringe il meglio ed il massimo di quello che la laringe è programmata per produrre.”

La massima sintesi dei precetti di questa tecnica la si deve ricercare nella voce di quel cantante che l’ha per primo proposta e per primo praticata: Mario Del Monaco il quale, a propria volta, la apprese da Arturo Melocchi pur adattandola alla propria vocalità di Tenore Lirico Spinto.

Ciò premesso, la TdA non va associata direttamente alle doti vocali ed alla struttura laringea di Mario Del Monaco, che sono in certo qual modo irripetibili, ma va al contrario associata all’ala didattica che da Arturo Melocchi ha preso vita e che ha avuto come prosecutori insegnanti del lignaggio di Marcello Del Monaco, Rina Del Monaco, Paride Venturi ed altri illustri maestri di canto che hanno sfornato centinaia di cantanti professionisti di eccellenza indiscutibile.

 

La TdA si adatta, per propria natura, soprattutto a quei cantanti che desiderano affrontare il repertorio lirico post belcantistico, pur riuscendo essa a piegare benissimo anche le voci meno agili ad affrontare Belcanto, per il quale repertorio non sono necessarie quelle doti vocali che sono invece indispensabili, per questione di udibilità, al repertorio verista ed a quello pucciniano.

 

La TdA può essere considerata quindi una disciplina volta ad automatizzare quelle leggi meccanico/articolari attraverso le quali il cantante raggiunge il massimo grado di prestazione del proprio apparato fonatorio.

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La TdA è per forza di cose totalmente condizionata dall’orecchio del maestro che la insegna: se l’orecchio del maestro non è affidabile, essa può produrre anche limitazioni della vocalità.

Per questo motivo io ho preferito registrare la mia teoria di insegnamento della TdA, facendo comparire nel logo stesso la dicitura: METODO MENICUCCI, a garanzia del mantenimento di tutta la dotazione vocale degli apprendisti, dello sviluppo delle loro capacità vocali e del conseguimento sicuro di caratteristiche professionali.